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Onslow

Nuova Zelanda

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Due chiacchiere con Josh Emett

Siamo lieti di essere Krug Ambassade, perché questa Maison è sempre stata tra le mie preferite. Mi piace quello che rappresenta: la mentalità d’avanguardia di Krug è particolarmente allineata con il nostro approccio. Mi piace moltissimo anche rimanere coinvolto nel processo creativo dell’abbinamento tra il nostro stile culinario e gli Champagne Krug.
In che luogo si sente più felice?
Amo molto i climi caldi, quindi spesso rincorro il sole quando pianifico una breve vacanza. Io ed Helen trascorriamo molto tempo a Los Angeles. Adoro l’atmosfera della California e la sua variegata scena culinaria, con alcuni prodotti freschi della zona che possono essere considerati tra i migliori al mondo. Sono anche particolarmente affezionato alla Francia, visto che ho vissuto lì vicino quando abitavo nel Regno Unito. Ho esplorato molte regioni francesi negli anni e non ho mai perso un’opportunità quando potevo andarci in vacanza o in visita.
Che ruolo svolge la musica nella vostra vita?
Io ed Helen adoriamo la musica, che ha un ruolo importante nelle nostre vite. Pensiamo approfonditamente alla playlist che ascolta la nostra famiglia a casa, e ci piacciono tantissimi generi diversi. Ogni anno cerchiamo di partecipare a dei festival di musica e andiamo spessissimo a dei concerti. Ascolto la musica per rilassarmi e staccare; per me è utile quando voglio trovare l’ispirazione: mi aiuta a concentrarmi e a sentirmi più creativo. Nel mio ristorante sono anche abbastanza particolare sulla musica che facciamo ascoltare, perché pensiamo che sia in grado di valorizzare l’esperienza degli ospiti e creare l’atmosfera giusta.
Come si è evoluto il suo modo di cucinare con il progredire della carriera?
Negli anni, ho semplificato il mio approccio al cibo e al modo in cui cucino; sono diventato più disciplinato su quello che metto nel piatto e voglio davvero che gli ingredienti parlino da soli, senza aggiungere troppe distrazioni.
Qual è la lezione più importante che ha appreso in cucina?
Scrivo sempre i miei obiettivi dell’anno, quindi pianifico delle tempistiche dettagliate e le rispetto, per darmi da fare in modo metodico per il raggiungimento degli obiettivi fissati. Questa attenzione ai dettagli è importante quando si è a capo di una cucina che deve funzionare.
Come si descriverebbe in tre parole?
Ottimista, impegnato, disciplinato.
Potrebbe descrivere il suo primo sorso di Krug?
Il mio primo sorso di Krug fu anni fa, quando lavoravo a Londra come apprendista chef. Non avevo molti soldi ma avevo speso quel poco che avevo in un viaggio a Parigi. Laggiù, visitai una straordinaria enoteca dove acquistai un paio di ottime bottiglie, una delle quali era proprio Krug. È superfluo dire che mi è piaciuto moltissimo e da allora sono un adepto della Maison.
Qual è il suo abbinamento gastronomico preferito con Krug?
Amo molto abbinare il carattere opulento di Krug Grande Cuvée a ingredienti più umili. Di recente, abbiamo fatto una degustazione di Krug con pollo fritto e un piatto di caviale Oscietra che abbiamo servito da Onslow: un abbinamento che abbiamo trovato straordinario.
Krug Grande Cuvée
Krug Grande Cuvée
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