Come definirebbe il suo stile in cucina?
Purista, all’avanguardia. Concentrato sull’essenziale. Cucina d’autore.
In che modo l’area geografica in cui si trova il suo ristorante ispira i suoi piatti?
Mi influenzano molte cose: la musica, l’architettura, i viaggi, una buona conversazione. Qualsiasi cosa può far nascere in me l’idea di un nuovo piatto.
Qual è la lezione più importante che ha appreso in cucina o fuori?
Non arrendersi mai. Continuare sempre a credere nel mio sogno.
Qual è il suo pasto ideale?
Tutti i pasti dei miei sogni uniscono terra e mare.
Se potesse preparare una cena per quattro ospiti, chi sarebbero?
Mio padre, che non c’è più. Joseph Krug. Franz West, Mick Jagger (questo sogno è già diventato realtà).
Qual è il suo abbinamento gastronomico preferito con Krug?
La mia specialità, la brandade. Un’armonia perfetta.
Perché ama Krug?
Per me, è lo champagne più bello e cosmopolita, una dedizione assoluta alla qualità.